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@phobeus Nel nostro caso l'ostacolo tecnico è la necessità di avere l'accesso al libro in digitale, la scuola usa ipad e strumenti digitali. Il libro usato al 99% ha già attivato l'account che ovviamente non è cedibile. E' stata una scelta della scuola che noi abbiamo accettato, ma sono i prezzi del singolo volume che sono fuori di ogni logica.

@ustianollo capisco. Considerazioni volanti, giusto per confrontarsi:
- pirateria informatica? Materiali non rilevanti e quindi non ci sono?
- nel caso si cementasse tra i professori la responsabilità del peso economico, potrebbero proporre un modello "comunista/bibliotecario" come quello che ho descritto prima? o siamo arrivati a dei momenti in cui, ad esempio con una sovra-ingegnerizzazione che ci porta ad usare ipad quando non servono, i copyright regna dispotico e sovrano?

@phobeus Analisi difficile, ma stimolante. :) Dare ai figli un libro che sanno essere piratato mi sembra diseducativo. Magari si trova anche, ma vorrei evitare. Non credo sia un problema dei professori, ma di poca scelta editoriale. Ormai è un cartello, i libri in digitale li fanno in pochi, anche i prof si adeguano. L'uso dell'ipad non è male di per sè, durante il lockdown tutta la classe aveva già gli strumenti per fare lezione da remoto. IMHO sono proprio gli editori che se ne approfittano.

@ustianollo E non parlo delle app per iPad per usare i contenuti digitali: pessime & infami è dire poco!

@ustianollo sull'ipad concordo che ipad=/=male; allo stesso tempo bisogna capire cosa comporta. é accessibile a tutt o una mazzata alle famiglie? bisogna usare applicativi google o abbiamo alternative? sotto pandemia si è passati subito alla g-suite senza colpo ferire. Significa l'intero settore dell'istruzione pubblica svenduto e lasciato infiltrare da un colosso del capitalismo della sorveglianza. Anche vista dagli occhi dello stato non è una gran mossa, anzi mi pare una resa

@ustianollo sulla pirateria informatica ammetto di avere delle posizioni, aehm, peculiari. Banalmente sto scrivendo la tesi grazie a una pirata kazaka. Come dici tu, non credo che cercare di sabotare un cartello editoriale sia diseducativo, tutt'altro. All'atto pratico non si fa del male a nessuno, al massimo qualche ricca famiglia distribuirà un po' meno dividendi (in realtà non è neanche tanto vero perché i segmenti "pirati informatici" e "acquirenti" coincidono in piccolissima parte)

@phobeus Qui mi permetto di dissentire. Un conto è cercare in rete per me un libro magari fuori catalogo o un volume nuovo solo per consultare poche pagine, che poi magari posso anche comprare, un conto è far vedere ai figli che si possono ottenere beni gratis a prescindere. Il messaggio educativo è sbagliato. Credo sia giusto pagare il giusto per beni e servizi. E lo devo dimostrare ai loro occhi. Magari anche lamentandomi che non ritengo giusto il prezzo, ma craccare a prescindere non mi va.

@ustianollo Provo a concludere (che poi perché? son chiacchere libere domenicali...) Mi sembra che l'utilizzo di certe tecnologie sia presentato per delle sue potenzialità positive (didattica interattiva!) ma che il vero motivo del loro utilizzo sia il fatto che permettono una più grande accumulazione di capitale. Infatti guardando le serie storiche poi i servizi finiscono ben presto a costare molto di più. In particolar modo sull'informazione la condivisione è il modello semplicemente migliore

@phobeus Sono sostanzialmente d'accordo con te, al momento dell'iscrizione abbiamo fatto un compromesso con gli ideali che tu stesso esprimi e che condivido, con la speranza che la scuola potesse fare la differenza sulla qualità dell'insegnamento, anche con iPad e digitale. In quel momento la qualità dell'insegnamento sui figli ci sembrava un bene superiore. Non è stato sempre così, purtroppo, ma in alcuni casi ha effettivamente fatto la differenza.

@ustianollo @phobeus

Mi sembra che il problema sia tutto lì. Avete scelto ambienti chiusi e bloccati.
La scuola vi ha proposto alternative?
Avete verificato se le alternative c'erano (hint: sì, ci sono e fatte da professori qualificati)

Se avevate delle alternative e avete scelto un ambiente chiuso e bloccato allora non comprendo la lamentela.
Se avevate altre opzioni mi resta difficile capire perché avete scelto la più costosa.

@lordmax Tutto vero quello che dici in teoria, poi bisogna fare i conti la realtà. I professori qualificati non sappiamo chi sono e dove insegnano. Nelle scuole vicino a casa non ne abbiamo trovati. Fra le scelte vicino casa questa era quella che ci sembrava migliore, fra tutte le opzioni. Io non mi lamento della chiusura dell'IPad, ma dei prezzi dei libri. La scuola non può farci nulla, gli insegnanti poco (non c'è molta scelta di libri digitali), gli editori speculano.

@ustianollo
Come dico spesso, sembra che chi ha figli voglia creare per loro il peggior futuro possibile e ci si impegna parecchio.
Non ti lamenti esattamente di quello di cui ci si dovrebbe lamentare.
Sai, ad esempio, che da quello che dici, ovvero che non c'è stata una analisi delle alternative, siete anche fuori legge? Quello che dico non è teoria, è solo questione di voler dare ai propri figli un futuro migliore, cosa che raramente viene fatto.
Ma io non ho figli, che ne so io. 🙂 🙂 🙂

@lordmax O non hai letto bene i miei messaggi, o continui a travisare quello che dico. Su una cosa hai ragione: non avendo figli, è meglio se ti astieni dal pontificare. Bye.

@ustianollo Io in 5° (potendo usare il PC in classe) non ho speso una lira in libri perché li ho piratati tutti quanti.
Il bello é che molti professori ci hanno detto di farlo e alcuni ci hanno passato addirittura i file.

@DrLudovick In 5° sei sostanzialmente maggiorenne o quasi, ma ripeto, sono scelte personali che non discuto. Io mi sono trovato davanti alla scelta anche educativa verso i miei figli. Se bastava il libro cartaceo, avrei avuto diverse opportunità e scelte.