QUESTLANDIA
Oggi mi è arrivato il manuale cartaceo della seconda edizione di “Questlandia” (Hannah Shaffer e Evan Rowland, 2022). Il PDF mi era arrivato qualche settimana fa.
In “Questlandia”, si gioca un gruppo di abitanti di un “reame” che tentano di salvarlo dal declino e dalla distruzione.
Ricordo di averlo giocato per la prima volta poco dopo che era uscita la prima edizione, nel 2014, alla EtrusCon Estate 2014.
Alla fine l’ho giocato solo quella volta, e delle regole mi ricordo poco e niente, però porto un bellissimo ricordo della partita. Ricordo anche che avevo trovato le regole del conflitto molto giocattolose e piacevoli.
@danieledirubbo puoi mi dire cosa significa la parola "giocattolose"? Io non lo conosco.
(Did I get that right?)
@armadajosh Si capisce perfettamente.
“Giocattolose” significa che c’è il piacere di usarle come se fossero un giocattolo (“toy”). È un termine impreciso che usiamo per indicare quando nelle regole c’è del “crunch” che rende piacevole manipolarle, ma senza diventare troppo pesante.
Un esempio di gioco con delle regole giocattolose è “3:16 - Carnage Among the Stars” di Gregor Hutton. Mi riferisco a tutto quello che circonda le armi e le armature. Sono diverse regolette, ma non troppo pesanti.
@danieledirubbo Grazie. Quindi un piacere è quando tu giochi *con* le regole? È una buona parola che non esiste in inglese, forse tranne "gameable"?
@armadajosh Sì, direi di sì. Voglio dire: apprezzo molti tipi diversi di giochi (e non tutti hanno regole giocattolose) ma, in genere, considero molto soddisfacente quando riesco a giocare con le regole senza diventare inutilmente pedante.
Un esempio di gioco che considero bello, ma che non ha decisamente delle regole giocattolose, è proprio il tuo (e di Becky) “Lovecraftesque”.